Al Forum di Davos, è stata ampiamente discussa la “guerra” in corso tra Cina e Stati Uniti per dominare le tecnologie critiche dell’intelligenza artificiale, evidenziata da sanzioni e blocchi agli investimenti. I blocchi statunitensi sulla fornitura di chip di memoria, principalmente prodotti da Nvidia, a imprese cinesi, insieme alla focalizzazione su tecnologie duali (civili e militari) da parte di entrambe le nazioni, alimentano questa intensa competizione. Gli investitori contribuiscono a rafforzare questa lotta.

Negli Stati Uniti, la pressione di Pechino è chiaramente avvertita. Il senatore repubblicano Mike Rounds, intervenendo al World Economic Forum di Davos, ha dichiarato che la decisione dell’amministrazione Biden di intensificare i controlli sulle esportazioni di chip avanzati di intelligenza artificiale verso la Cina ha dato agli Stati Uniti “qualche mese in più” per mantenere il loro vantaggio competitivo. Ha sottolineato quanto sia cruciale per gli Stati Uniti rimanere leader nella tecnologia dei chip avanzati e ha sollevato la questione di quanti mesi ancora possano avere a disposizione per guidare lo sviluppo delle capacità dell’intelligenza artificiale rispetto ai loro avversari.

Le restrizioni statunitensi sulla vendita di chip alla Cina, introdotte un anno prima e ampliate nell’ottobre precedente, hanno suscitato disagio a Pechino. La Cina ha promesso di “vincere la battaglia” nelle tecnologie di base per consolidare la sua posizione come superpotenza tecnologica. Una priorità chiave per gli Stati Uniti è frenare il progresso tecnologico delle forze armate cinesi, poiché l’intelligenza artificiale sta influenzando il modo in cui si combattono le guerre, secondo Rounds, membro dei comitati dei servizi armati e dell’intelligence del Senato statunitense.

Un recente studio ha rivelato che gli scienziati cinesi hanno sviluppato un chip notevolmente più veloce ed efficiente dal punto di vista energetico rispetto a quelli attuali nell’ambito dell’intelligenza artificiale, soprattutto per compiti come il riconoscimento delle immagini e la guida autonoma. Anche se non può sostituire immediatamente i chip in uso nei dispositivi tradizionali, potrebbe presto essere impiegato in dispositivi indossabili, auto elettriche o fabbriche intelligenti, aumentando la competitività cinese nell’applicazione di massa dell’intelligenza artificiale. La lotta per il dominio nella frontiera tecnologica continua senza un vincitore certo.