Silicon Box, una start-up innovativa fondata nel 2021 da Byung Joon Han, ex dirigente di AT&T e IBM, e dai fondatori di Marvell Technology, Sehat Sutardja e Weili Dai, ha deciso di investire 3,2 miliardi di euro in Italia. Questo investimento rappresenta un passo importante per l’azienda, che mira a espandere la sua presenza nel mercato dei chip.

L’azienda si distingue per la sua posizione strategica nella filiera dei chiplet, frammenti di processore con funzioni autonome che, una volta integrati, formano un chip. “Questa tecnologia potrebbe rivoluzionare l’architettura di progettazione e produzione dei microchip, rendendola più flessibile ed efficiente”, ha ricordato Millionaire.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’accordo con Silicon Box, sottolineando che si tratta del più grande investimento greenfield nell’era post-Covid. Questo investimento potrebbe compensare la fine del progetto di investimento Intel in Italia e rientra nel piano di 4,2 miliardi di euro per i chip promosso dal governo Meloni, analizzato su StartMag.

Silicon Box ha una valutazione stimata superiore al miliardo di euro, un valore impressionante considerando che l’azienda non è quotata in borsa. Ha raccolto 263 milioni di dollari in un terzo round di finanziamento a gennaio, seguito da due precedenti round da circa 150 e 200 milioni di dollari nel 2023.

L’arrivo di Silicon Box in Italia potrebbe portare un’azienda complementare ai due giganti italiani della microelettronica: StMicroelectronics e Technoprobe. Queste due aziende dominano rispettivamente il mercato dei componenti elettronici per l’industria dei chip e delle schede di verifica. Se gestito correttamente, l’investimento di Silicon Box potrebbe rafforzare una filiera strategica per il futuro della competitività nazionale.

La foundry di Silicon Box, la cui ubicazione deve ancora essere annunciata, sarà la prima nell’Unione Europea e la più importante insieme a quella in costruzione a Singapore. La tecnologia proprietaria di Silicon Box, analizzata dal canale di Singapore Channel News Asia, collega i chiplet su pannelli rettangolari, anziché assemblarli su wafer di silicio rotondi, risultando più efficiente e riducendo i costi fino a quattro volte. Questa innovazione potrebbe portare a una maggiore collaborazione industriale all’interno della supply chain.

L’investimento di Silicon Box esclude il principale concorrente, la Cina, dalla catena del valore, creando una rete di legami finanziari e industriali legati a una filiera di Paesi e investitori connessi al mondo occidentale. Questa strategia sembra in linea con il Chips Act europeo e la strategia di friend-shoring delle catene del valore, a cui sia gli Stati Uniti che l’Europa stanno prestando attenzione.