La transizione energetica non sarà un pasto di gala. Ma sarà vorace, molto vorace, nella sua richiesta di metalli all’industria globale. Oggigiorno, più che mai, a livello internazionale ci si accorge che la disponibilità di materiali critici dell’economia globale non è all’altezza della domanda che i piani di transizione verso il Net Zero imporranno.

Come ha scritto in un report Futura Network, “secondo il Comitato per le Transizioni Energetiche (Etc), saranno necessarie 6,5 miliardi di tonnellate di metalli per decarbonizzare il mondo entro il 2050. La transizione energetica, nonostante punti alla riduzione del consumo di materie prime, richiederà una quantità significativa di risorse”.

Il rapporto del gruppo di studi sulla sostenibilità e la transizione sottolinea che questa richiesta “non riguarda solo litio, cobalto e nichel, i cosiddetti “metalli critici” componenti fondamentali di turbine eoliche, pannelli solari, veicoli e reti elettriche, ma anche acciaio,

rame e alluminio. In particolare, ha sottolineato l’Economist, saranno necessari 170 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, prodotto principalmente con minerale ferrosi. Per ampliare e aggiornare le reti elettriche saranno necessarie enormi quantità di rame e anche la domanda di alluminio, cobalto, grafite e platino aumenterà notevolmente”.

Questo va di pari passo con un contesto in cui gli investimenti minerari sono soggetti a problematiche di ogni tipo, dall’aumento dei costi operativi alla problematica indotta dalle rivalità geopolitiche. In contesti che vedono, ad esempio, il Cile e l’Argentina egemonizzare parte della disponibilità di litio, il Sudafrica essere centrale sul platino e l’oro e Paesi critici come Russia e Cina dominare uranio e terre rare, anche queste variabili vanno tenute in considerazione. E sembra quasi una strana ironia della sorte pensare che nel 2023 ad avere un aumento netto nel mondo minerario sia stata l’estrazione dell’inquinante carbone. Aziende come Glencore e Rio Tinto stanno ballando nell’estrazione di nuove fonti di nichel e rame, e ovunque si pone un problema industriale. La cui valutazione e la cui soluzione sarà chiave per capire che ne sarà della lotta alla crisi ambientale.