La recente conclusione del breve scontro tra India e Pakistan ha mostrato la capacità di Nuova Delhi di avere un dialogo a tutto campo con i maggiori poli d’influenza globale. L’India si è rapidamente confrontata con Europa, Usa, Russia, Cina per la de-escalation. Un simbolo della forza della proiezione di un Paese che col premier nazionalista Narendra Modi promuove una diplomazia furba e arguta che la inserisce nel novero dei “Paesi-ponte” assieme a pochi altri: Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar. Parliamo degli Stati capaci di avere relazioni ottimali tanto con le potenze occidentali quanto con il blocco avversario e il duo Russia-Cina senza cedere posizioni su nessuno dei due fronti e, anzi, sommando virtuosamente relazioni commerciali e rapporti politici.
Attori, questi, che nel mondo d’oggi godono di una grande libertà di manovra nella globalizzazione sempre più competitiva. E l’India tra questi è il più importante: è il Paese più popoloso al mondo, con circa 1,5 miliardi di abitanti; ha un’economia in vasta crescita e un capitale umano in sviluppo; ha un peso economico-commerciale decisivo in settori come la tecnologia e la farmaceutica; militarmente, ha una marina di alto livello, una proiezione geoeconomica nell’Oceano Indiano e un arsenale nucleare di deterrenza; sul piano finanziario e economico, commercia con tutti e riesce sia a portare avanti una sponda alla Russia per la triangolazione delle sanzioni sia un rilancio della capacità di fare affari con Usa, Ue e altri attori. Sullo sfondo, un complicato rapporto con la Cina che però non arriva a rottura per la camera di compensazione dei Brics.
Nuova Delhi si trova, a suo modo, al centro del mondo e questo deve invitare a una grande attenzione chi sta pensando di investire nel subcontinente: non ci si troverà di fronte un Paese attivo a correre verso l’Occidente, ma un mondo complesso, una nazione di nazioni frastagliata all’interno (la faglia indu-musulmani e il sistema delle caste parlano da sé) ma con obiettivi chiari verso il resto del mondo, legati alla volontà di mettere al primo posto, sempre, l’interesse nazionale. Essere pontieri significa aver la possibilità di essere opportunisti a proprio piacimento, e Nuova Delhi a questo non intende rinunciare.