Il 19 luglio 2025 l’Unione Europea ha adottato il diciottesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Federazione Russa, attraverso i Regolamenti (UE) 2025/1494 e 2025/1476.

L’adozione del nuovo pacchetto sanzionatorio conferma uno scenario sempre più articolato, che richiede alle imprese una maggiore attenzione in termini di compliance e monitoraggio normativo.

Principali novità

  • Sanzioni soggettive: è stato ampliato l’elenco dei soggetti colpiti dalle misure di congelamento dei fondi, includendo non solo entità russe ma anche soggetti provenienti da Paesi terzi, tra cui Cina e India. Diventa quindi cruciale verificare, in ogni rapporto commerciale extra UE, che la controparte non sia riconducibile a soggetti sanzionati.
  • Sanzioni oggettive: il Regolamento (UE) 833/2014 è stato modificato con l’introduzione di nuove deroghe e nuovi divieti. In particolare:
    • esclusione di alcune operazioni dal divieto dell’art. 5 bis-bis, a determinate condizioni di salvaguardia pubblica;
    • ampliamento dei divieti previsti dagli artt. 5 bis-quater e 5 bis-quinquies;
    • introduzione del nuovo art. 5 bis-octies, che vieta operazioni con il Fondo russo per gli investimenti diretti e con entità da questo controllate o collegate.
  • Sanzioni commerciali: è stata inserita una clausola di “catch all” per i beni “quasi duali”, ossia beni e tecnologie che potrebbero contribuire al rafforzamento militare e tecnologico della Russia. L’export di tali beni, elencati nell’allegato VII del Reg. 833/2014, è ora subordinato a specifica autorizzazione, anche se destinato a Paesi diversi dalla Russia.
  • Import-export e transiti: sono stati ampliati i divieti relativi all’import-export, al transito sul territorio russo e ai prodotti soggetti ad autorizzazione per l’esportazione.

Obblighi per le imprese

Restano confermati:

  • l’obbligo di due diligence da parte di tutti gli operatori europei;
  • l’inserimento della clausola “No Russia” nei contratti di esportazione dei prodotti indicati negli allegati XI, XX, XXXV, XL del Reg. 833/2014 e nell’allegato I del Reg. (UE) 258/2012.

Le imprese sono pertanto chiamate a condurre verifiche approfondite e a dotarsi di strumenti, anche contrattuali, per tutelarsi in un quadro normativo sempre più complesso.