La “Lady di Ferro” nipponica alla guida del partito di governo. Ma la coalizione è incerta

Sanae Takaichi è la nuova leader del Partito Liberaldemocratico (Pld), la formazione conservatrice che dalla nascita, nel 1955, è la grande protagonista della politica giapponese. E ora mira a diventare il nuovo primo ministro, anche se la rottura della coalizione tra il Pld e gli alleati del Komeito, partner da 20 anni, lascia potenzialmente in difficoltà la formazione che fu di Shinzo Abe.

In attesa che arrivi l’investitura ufficiale – che non è scontata – da parte dell’imperatore Naruhito per la nomina della 64ene eletta per succedere a Shigeru Ishiba, è bene sottolineare che la vittoria di Takaichi è un passaggio importante sul piano politico. In un Paese storicamente chiuso all’empowerment femminile come il Giappone, riflette un importante cambio culturale. Certo, Takaichi è esponente dell’ala più intransigente del Pld. Convinta conservatrice e nazionalista, in Parlamento dal 1996, Ministra dell’Interno (2014-2017, 2019-2020) con Abe e titolare della Sicurezza Economica dal 2022 al 2024 con Fumio Kishida, Takaichi è una figura esponente del sistema di potere nipponico che ora mira a guidare.

Il Paese necessita di una spinta. «Takaichi sostiene da tempo la visione di Abe per l’economia, soprannominata “Abenomics”, incentrata su stimoli fiscali, politiche monetarie accomodanti e riforme strutturali, che si sono manifestate in modo più visibile nella ratifica da parte del Giappone del Partenariato Transpacifico Globale e Progressivo (CPTPP)», nota il Center for Strategic and International Studies (CSIS), che aggiunge come «Takaichi promette inoltre una serie di iniziative legate alla sicurezza economica (intelligenza artificiale, semiconduttori, cibo, energia e infrastrutture) come fondamento per una crescita sostenibile». La premier in pectore «dovrà coordinarsi con i partiti di opposizione sulle risposte all’inflazione nel breve termine, nonché sulle riforme della politica sull’immigrazione, che sono state propagandate dai partiti di opposizione durante la campagna elettorale per la Camera Alta a luglio». Ora la partita è la ricomposizione della frattura con il Komeito, più centrista, per proseguire il patto di governo. Da cui potrebbe emergere un cambiamento politico e culturale notevole, con l’ascesa della prima donna chiamata a guidare Tokyo nella sua storia.