L’attuale fase di caos internazionale impone «una grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare, per la creazione di una comune forza di difesa europea che, in stretta cooperazione con l’Alleanza Atlantica, sia strumento di sicurezza per l’Italia e l’Europa». Parola del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella giornata del 4 novembre, anniversario della fine della Grande Guerra e giornata nazionale dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Un monito notevole quello del Capo dello Stato, che giunge nel pieno della riconfigurazione degli equilibri strategici continentali. E mostra la via politica ottimale per superare i discorsi spesso inconcludenti riguardanti i processi di difesa comune del Vecchio Continente, che devono avere pragmatismo e visione a guidarli.
Le parole di Mattarella mostrano come potrebbe emergere la Difesa comune europea che può servire all’Italia: da un lato, complementarietà tra le priorità comunitarie e quelle dell’Alleanza Atlantica. Dall’altro, scioglimento degli egoismi nazionali in un comune progetto europeo.
La Difesa comune non deve essere la somma delle ambizioni e delle paure dei Ventisette, ma un corpo organico che aiuti a fare ottimizzazione di risorse, stabilizzazione degli investimenti, sintesi delle priorità ed economie di scala. Un processo geopolitico, strategico e, se possiamo dirlo, anche industriale, capace di stabilizzare la spesa in difesa e sicurezza sul lungo periodo, non rendendola erratica e dipendente da mutevoli priorità.
In tal senso, la sicurezza collettiva deve essere pensata come sovraordinata e garanzia di quella dei singoli Stati e questi ultimi devono entrare nell’ottica di vedere l’Europa come uno spazio comune di sovranità, non come un sottrattore di prerogative nazionali. Sulla Difesa, fare fattor comune su programmi, unità, tattiche e visioni strategiche appare una necessità inderogabile visti i chiari di Luna degli Usa verso il Vecchio Continente.
Ne va della sicurezza dell’Europa sul lungo periodo. E dunque della sua libertà.