Lo scorso 25 giugno 2025 è stato approvato con modifiche dalla Camera dei Deputati il Disegno di Legge n. 1146/2024 (c.d. “DDL IA”), recante disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale. 

Tra le novità contenute nel DDL AI vi è anche l’integrazione del Codice penale, mediante la previsione del nuovo illecito di cui all’articolo 612 quater c.p. (rubricato “Illecita diffusione di contenuti generati o alterati con sistemi di intelligenza artificiale”) e di una nuova circostanza aggravante comune a molti reati già esistenti, costituita dall’impiego di sistemi di intelligenza artificiale nella commissione del fatto illecito. 

Inoltre, il Parlamento con il DDL AI ha inteso delegare il Governo per l’introduzione tra le altre cose “di una o più autonome fattispecie di reato […] incentrate sulla omessa adozione o l’omesso adeguamento di misure di sicurezza per la produzione, la messa in circolazione e l’utilizzo professionale di sistemi di intelligenza artificiale[…]”. 

Nell’attesa che il Governo introduca queste nuove fattispecie di reato, sarà opportuno che tutte le imprese impegnate nello sviluppo, nella fornitura o nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale (ad esempio nell’ambito dei propri processi industriali) siano pronte ad adeguare i propri Modelli di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.lgs. 231/2001, che potrebbero altrimenti risultare obsoleti alla luce dei nuovi fattori di rischio introdotti dall’adozione di sistemi di intelligenza artificiale. 

Si rammenta che la mancata adozione o il mancato aggiornamento di un valido Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.lgs. 231/2001 – qualora venga commesso un illecito penalmente rilevante da parte di un soggetto apicale nell’interesse o a vantaggio della società in cui opera – è condizione sufficiente a costituire elemento di “rimproverabilità” e a integrare la fattispecie sanzionatoria, conseguente all’omissione delle previste doverose cautele organizzative e gestionali idonee a prevenire la commissione dei c.d. reati presupposto.