La Spagna traina la crescita europea e, con una previsione del +2,9% nel 2025 e del +2,3% nel 2026, si conferma, secondo i dati della Commissione Europea, in testa alle statistiche per l’espansione economica nel Vecchio Continente.
Madrid ha visto negli ultimi anni una vera e propria accelerazione dovuta a fattori contingenti e dinamiche strutturali. Certo, il Paese iberico è stato, ad esempio, favorito dalla possibilità di non aver mai dovuto dover dipendere, come parte dell’Europa continentale, dalle forniture di gas via tubo dalla Russia e di non doversi trovare in alcun modo a dover diversificare in maniera frettolosa il proprio mix energetico sotto la morsa dell’inflazione dei costi.
Ma non è solo la geografia a spiegare il successo di Madrid.
Nel 2022-2023, le riforme del lavoro proposte dal governo di Pedro Sanchez hanno imposto un’accelerazione nella definizione di un mercato occupazionale ben preciso che ha ridotto al minimo le fattispecie sotto cui un lavoratore può essere assunto a tempo determinato.
Questa riforma, concordata con sindacati e associazioni datoriali, si è unita all’aumento dell’8% del salario minimo nel creare uno scenario che ha visto una crescente attrattività per l’economia dei consumi, un aumento della sicurezza economica dei lavoratori dipendenti e una crescita ordinata della stabilità delle imprese. I dati, inoltre, riportano un calo sensibile della disoccupazione: «La Spagna è riuscita a ridurre il tasso di disoccupazione al 10,5%, livelli mai visti dal 2008. Tuttavia, dietro queste cifre si nasconde una debolezza strutturale che minaccia la sostenibilità del ciclo espansivo: la produttività cresce a malapena ed è ancora lontana dalla media europea», nota Bbva in una ricerca, sottolineando anche le criticità del modello di crescita. In questi anni, dall’energia all’automotive, stanno tirando molti settori-chiave dell’economia iberica. Anche il turismo dà un contributo. Lo scenario per i prossimi anni sarà quello di spostare la crescita, per renderla strutturale, verso i servizi ad alto valore aggiunto. Vero motore per consolidare un’espansione che già oggi non ha eguali tra i big europei.