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DAZI “AUTOIMPOSTI”, L’UE NON DEVE PERDER TEMPO

Colpita dai dazi su alluminio e acciaio prima e automobili poi da parte degli Usa ma esentata temporaneamente da quelli “reciproci” del 2 aprile, l’Unione Europea deve sfruttare al meglio la tregua di novanta giorni concessa da Washington su quest’ultimo fronte.

DA MARCO POLO A JOHN WAYNE: LA SFIDA (DIFFICILE) DI ISOLARE LA CINA

La globalizzazione era partita all’insegna di Marco Polo e ora siamo arrivati a un western di John Wayne: la retorica storica del mondo globalizzato parlava di mercati aperti, convergenze d’interessi, dialoghi e confronti tra economie e popoli su quell’asse Oriente-Occidente che l’autore de Il Milione aveva eternato nel Duecento con i suoi viaggi.

I DAZI E L’ETERNO RITORNO DEL PROTEZIONISMO AMERICANO

Donald Trump l’ha chiamato il “Giorno della Liberazione”: quando il 2 aprile gli Usa hanno visto il rilancio dei dazi da parte dell’amministrazione repubblicana, Washington ha segnato un profondo rafforzamento della sua strategia economica protezionista.

Bando Ri.Circo.Lo. STEP risorse circolari in Lombardia per ridurre le dipendenze strategiche da materie prime critiche – Azione 2.9.1 FESR 2021-2027

Promuovere lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche, così come definite dal Reg. UE 2024/795, da parte delle piccole, medie e grandi imprese lombarde, in forma singola o aggregata, per conseguire la riduzione delle dipendenze strategiche da materie prime critiche ed una migliore gestione dei rifiuti nelle filiere dei RAEE e delle batterie e del fosforo

MATERIE PRIME E GEOPOLITICA, UN CONNUBIO DECISO

Molte materie prime stanno conoscendo una crescita di prezzo sensibile. Pensiamo al prezzo del rame, prossimo a superare la soglia di 12mila dollari a tonnellata, o a quello dell’oro, giunto oltre i 3mila dollari all’oncia. Vola anche l’argento, +36% da inizio anno, ed è cresciuto anche l’acciaio della categoria HRC (+25,5% dall’1 gennaio).

I PAESI DEL SUD TEMONO IL MAXI-PIANO TEDESCO?

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha di recente sottolineato che la proposta tedesca di tornare a spendere decine, se non centinaia, di miliardi di euro sfruttando i piani di investimento per riarmo e infrastrutture può generare effetti positivi sulla domanda per l’industria italiana.