Comunicazione

UCRAINA E IRAN, I DUE FRONTI DI TRUMP

Nella complessa geopolitica del 2025, la potente immagine di Donald Trump e Volodymyr Zelensky intenti a dialogare seduti su due sedie in mezzo alla Basilica di San Pietro prima del funerale di Papa Francesco ha trasmesso una forza simbolica non indifferente, ma si è anche proposta come cruciale momento politico.

LA TERZA GUERRA MONDIALE A PEZZI CONTINUA

Piovono bombe americane sullo Yemen, mentre gli Usa non riescono a scalfire in profondità la capacità balistica dei ribelli Houthi contro le navi nel Mar Rosso; rimane martoriata la Striscia di Gaza, messa in difficoltà dal blocco degli aiuti umanitari da parte di Israele e dai pesanti raid di Tel Aviv.

OSSERVATORIO INTERNAZIONALE #34

Trump rilancia il protezionismo americano che, però, non nasce con lui. Alla radice della guerra commerciale del presidente Usa.CLICCA QUI per leggere I DAZI E L’ETERNO RITORNO DEL PROTEZIONISMO AMERICANO Dall’integrazione delle nuove “Vie della Seta” ai duelli tra...

DAZI “AUTOIMPOSTI”, L’UE NON DEVE PERDER TEMPO

Colpita dai dazi su alluminio e acciaio prima e automobili poi da parte degli Usa ma esentata temporaneamente da quelli “reciproci” del 2 aprile, l’Unione Europea deve sfruttare al meglio la tregua di novanta giorni concessa da Washington su quest’ultimo fronte.

DA MARCO POLO A JOHN WAYNE: LA SFIDA (DIFFICILE) DI ISOLARE LA CINA

La globalizzazione era partita all’insegna di Marco Polo e ora siamo arrivati a un western di John Wayne: la retorica storica del mondo globalizzato parlava di mercati aperti, convergenze d’interessi, dialoghi e confronti tra economie e popoli su quell’asse Oriente-Occidente che l’autore de Il Milione aveva eternato nel Duecento con i suoi viaggi.

I DAZI E L’ETERNO RITORNO DEL PROTEZIONISMO AMERICANO

Donald Trump l’ha chiamato il “Giorno della Liberazione”: quando il 2 aprile gli Usa hanno visto il rilancio dei dazi da parte dell’amministrazione repubblicana, Washington ha segnato un profondo rafforzamento della sua strategia economica protezionista.

MATERIE PRIME E GEOPOLITICA, UN CONNUBIO DECISO

Molte materie prime stanno conoscendo una crescita di prezzo sensibile. Pensiamo al prezzo del rame, prossimo a superare la soglia di 12mila dollari a tonnellata, o a quello dell’oro, giunto oltre i 3mila dollari all’oncia. Vola anche l’argento, +36% da inizio anno, ed è cresciuto anche l’acciaio della categoria HRC (+25,5% dall’1 gennaio).

I PAESI DEL SUD TEMONO IL MAXI-PIANO TEDESCO?

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha di recente sottolineato che la proposta tedesca di tornare a spendere decine, se non centinaia, di miliardi di euro sfruttando i piani di investimento per riarmo e infrastrutture può generare effetti positivi sulla domanda per l’industria italiana.